Anche sulle piante dell'arancio cv. tarocco ci sarebbero da scrivere libri, poichè i vari cloni hanno habitus differenti.
La caratteristica principale, però è una elevata vigoria, una elevata produzione di "succhioni", una sensibilità agli stress idrici, una sensibilità ai venti freddi, tant'è che spesso a causa di venti freddi persistenti i frutticini appena allegati necrotizzano e cadono, una elevata cascola, ed una accentuata alternanza di produzione.
I quantitativi di produzione per ettaro non raggiungono quelle della cv. "moro", eccezion fatta per le linee da clone nucellare.
Ma il tarocco è il "re delle arance", ed alcuni cloni hanno colore e sapore ineguagliabile.
Purtroppo, e non possiamo nasconderlo, il valore aggiunto di questo frutto non arriva mai agli agricoltori, cioè il prezzo di vendita del frutto non è quello che dovrebbe essere, e ciò a maggior ragione allorquando constatiamo che in campagna i prezzi raggiungono anche quotazioni da elemosina, mentre al dettagli raggiungono quotazioni da "gioielleria".
Ma il tarocco, a mio parere, rimane l'arancia più buona.
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