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UE contro la nostra agricoltura?

Altra "tegola" sulla agrumicoltura siciliana: l'Unione Europea discute di un accordo di partenariato con alcuni paesi del Sudafrica e, fra le altre cose, decide di allungare il periodo di tariffa agevolata per le importazioni di arance fino al 30 novembre, periodo nel quale già da tempo (almeno dal 10/15 ottobre) alcune nostre produzioni sono già in stato di maturazione e commerciabili.
L'unione Europea, quindi, con questo accordo altro non fa che ... continuare a sfavorire o, se vogliamo, a creare disagi economici alle nostre produzioni agrumicole.
E su questa vicenda, assai preoccupante dal punto di vista di concorrenza alla nostra produzione, si innesta anche il problema delle importazioni da paesi che oltre alle produzioni ci "faranno importare" anche gravissime fitopatie che qui non abbiamo, in un contesto di grave inerzia nei blocchi dopo le varie "intercettazioni" ai controlli.

E ieri il nostro eurodeputato, collega agronomo, on.le prof. dott. agr. Giovanni La Via ha pubblicato sulla sua pagina Facebook la foto ed il comunicato che riporto (in copia/incolla), schierandosi nettamente per il NO a quest'ennesimo accordo scellerato.

Oggi il Parlamento europeo ha votato un accordo di partenariato economico con alcuni paesi del Sud dell'Africa, che prevede, tra le altre misure, l'estensione del periodo di tariffa doganale agevolata per le arance fino al 30 Novembre (ad oggi prevista fino al 15 ottobre).
Io ho votato NO all'intero accordo, seppur positivo per alcuni aspetti, perché questa misura, di cui non capisco il senso, colpisce chiaramente l'agricoltura Mediterranea, a causa della sovrapposizione delle produzioni europee e sudafricane. E alla Commissaria per il Commercio Malstrom, che ritiene ininfluente il prolungamento di un mese e mezzo, ho risposto personalmente in aula, invitandola in Sicilia il 15 ottobre per "assaggiare" di persona la produzione di agrumi nei Paesi mediterranei e vedere che è presente già da quel periodo dell'anno. Oltre a questo, ho ricordato che il rispetto delle regole, soprattutto in materia fitosanitaria, deve essere richiesto con fermezza: lo scorso anno dopo 70 intercettazioni sbagliate, non é stato interrotto il flusso d'importazione dei prodotti infetti, quando stando alle regole per il blocco ne basterebbero 5!!! Tutto ciò é inaccettabile! Non accettiamo una politica commerciale europea che non fa rispettare le regole e sacrifica le produzioni Mediterranee sull'altare della corsa al libero mercato. Stiamo facendo sentire la nostra voce e continueremo in questa direzione.

Commenti

  1. E ti pareva che anche quest'anno "l'Europa" (o meglio la Germania & C.) non ci calasse un altro bel paletto...... tanto noi popoli mediterranei siamo abituati a sopportare muti.
    Negli anni passati l’accordo con il Marocco. Quest’anno hanno fatto sto trattato con gli stati della Sadc aderenti all’Ape, ci manca poco che approvino il TTIP e tutto sarà compiuto per la fine degli stati sovrani come li intendevano i nostri avi.
    Per l’approvazione di quest’ultimo accordo (TTIP), a mio avviso, i presupposti già ci sono. La fusione multimiliardaria tra Bayer e Monsanto in capo a tutti.
    Bene che vada ci finirà come il personaggio “Kunta Kinte” del romanzo “Radici”.
    Saremo tutti resi “schiavi” e costretti a lavorare e produrre per i nostri signori e padroni.
    Schivi si, ma “liberi” di circolare per tutto il mondo, con l’ultimo modello di iphone o smartphone in mano perfettamente connesso gratuitamente ai “migliori” social network.
    Tutto questo malgrado gli ininfluenti "No" dei nostri europarlamentari

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