Perchè ho pubblicato queste due foto affiancate?
Per far comprendere “le due facce” della nostra vita quotidiana.
La prima è relativa ad una parte di chioma di pianta di arancio “mitragliata” dalla grandinata del 7 marzo scorso.
La seconda, invece, è relativa alla ripresa vegetativa di piante di arancio.
Nelle zone gravemente danneggiate c’è una timida ripresa vegetativa che non sappiamo a quale definitivo risultato porterà.
L’operazione di “rimessa in carreggiata” delle piante sarà lunga e costosa e nel frattempo senza reddito!
Ma, anche se ci dicono sempre che “ci piangiamo addosso” (vedi le dichiarazioni del Ministro Catania), la realtà è ben diversa: ci rimbocchiamo le maniche e ripartiamo sempre; anche quando accadono queste calamità “infernali”, anche quando perdiamo un intero raccolto, anche quando … vediamo cassate le promesse di rimborsi di calamità pregresse (vedi tutti i rimborsi per calamità pregressi cancellati con un colpo di penna).
Le “due facce” degli agricoltori, però, sono facce diverse, ma sincere, piene di aspettative, spesso disattese, ma sempre rivolte al futuro.
E di ciò nessuno può negare il contrario, nemmeno chi ancor oggi rema contro.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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