Oggi mi occupo “solamente” dei punti n. 30, 31 e 32.
30) Copia della richiesta cambio coltura presentata presentata al competente Ufficio Tecnico ai sensi del D.L. 266/89. NON CI SIAMO!
Innanzi tutto quel D.L. non esiste!
Poi: le variazioni colturali vengono effettuate, ormai, dall’AGEA in maniera del tutto automatica e senza costi per l’utente. Ma se si vuole fare il pignolo, la variazione colturale, senza effettuare il frazionamento, può essere fatta ai sensi del Decreto Legge 3 ottobre 2006, n. 262, convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 novembre 2006, n. 286 e successive modificazioni, come dimostra il modello che pubblico scaricato dal sito internet dell’Agenzia del Territorio.
In ultimo: i frazionamenti per cambio colturale … costano … ed anche parecchio. Quindi? Meglio aspettare che li faccia l’AGEA … e la richiesta del punto 30) … è davvero scandalosa!
31) Atto di compravendita terreni ….. OK!
32) Delibera del Consiglio di Amministrazione con la quale si autorizza il Legale Rappresentante a riscuotere il contributo. Ecco un documento richiesto inutilmente! Alla presentazione dell’istanza della Misura 121 del PSR Sicilia se non ci fosse stata la delibera del Consiglio di Amministrazione con la quale si autorizzava anche a riscuotere il contributo, ovviamente nel caso di società, l’istanza stessa sarebbe stata archiviata per IRRICEVIBILITA’!
Quindi? Questo documento richiesto al punto n. 32) … è davvero in di più!
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
FUORI SACCO.
RispondiEliminaL'assessore regionale alle Risorse Agricole ed Alimentari,Elio D'Antrassi,ha reso noto che il 68% di ciò che si consuma nell'ambito della produzione agroalimentare in Sicilia viene importata.
La Regione con la sua infernale burocrazia,rischia di perdere 140 milioni di euro di finanziamento europeo (PSR)!