Gli effetti del vento disseccante sono ormai noti a tutti, e i danni conseguenti sono direttamente proporzionali all’intensità che scaturisce dalla soma della velocità del vento e del tempo in cui persiste.
Questo vento disseccante viene chiamato in gergo “vento marino”, solo perchè gli effetti sono quelli che vedete in foto. Le foglie delle piante sembrano essere state oggetto di una vento “salato” … proveniente dalla zona marina, appunto.
Nulla a che vedere, invece: i danni da “vento marino” scaturiscono dai venti secchi che esercitano una forte azione di traspirazione sulle foglie, talmente elevata che la pianta non riesce a soddisfare, e le foglie, stressate dal periodo in cui dura il vento, si collassano e disseccano.
Una ventina di giorni fa, proprio il giorno prima di andare all’EIMA, la Fiera Agricola di Bologna, c’è stato questo “vento marino”, molto diffuso in tutta la zona di Francofonte e di Lentini, e gli effetti sono quelli che vedete nella foto.
Qualche giorno fa l'Agea ha pubblicato una nota con la quale si fregiava di aver pagato 1,83 miliardi di euro ai produttori di tutta Italia. Ebbene: i pagamenti sono stati "da elemosina". Piccole porzioni dell'importo dovuto e i cosiddetti "ecoschemi" (una delle ultime cose strampalate della attuale politica agricola comunitaria) non sono stati pagati. E non è stato pagato nemmeno il premio "bio". Vorrei ricordare all'Agea che siamo al 27 novembre! Agea, dove sei che non ti vedo!
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